Sull'assenteismo

L’ASSENTEISMO
L’assenteismo è il peggiore dei mali che può colpire qualsiasi societas, ed in particolare la nostra istituzione, dal momento che essa basa i suoi principi sulla partecipazione e collaborazione di tutti i fratelli, e non soltanto sugli sforzi e i sacrifici di pochi.
Che senso potrebbe avere un esercito costituito da soldati che si fermano sulla linea del fronte e mandano avanti solo un gruppetto di loro? Soltanto se avanzano uniti possono avere la speranza di superare gli ostacoli.
Se questo ha valore nella vita profana, sicuramente diventa più vero e più significativo nella vita iniziatica.
Dalla mia iniziazione ad oggi sono stato e sono proteso alla ricerca della Luce, a scavare e costruire il mio tempio interiore. 
Negli anni ho sentito nascere e crescere in me una forza spirituale che mi riempie di serenità: me la sono costruita frequentando i lavori di Loggia, ascoltando i Fratelli, specchiandomi negli altri, cercando sempre di migliorare me stesso. 
Se ci abboniamo ad una rivista di pittura, scultura, di scienza delle costruzioni, possiamo credere che soltanto leggendo un numero, o una annualità, sia possibile imparare tutto sulla materia? Evidentemente la risposta è “No”. Solo se abbiamo la perseveranza di leggere e seguire la pubblicazione ogni mese, ogni anno, tutta l’Opera, forse avremo imparato qualcosa. 
Alla fine ci renderemo conto che qualche numero conteneva poco, qualche altro molto, qualcuno addirittura nulla, ma è la perseveranza che ci avrà permesso di capire, di ampliare la nostra conoscenza con un processo di sedimentazione, maturazione, e intuizione.
Così come avviene nella vita profana, accade nella vita massonica: è importante, anzi fondamentale, essenziale ed irrinunciabile seguire con assiduità i lavori, perché, anche quando può sembrare che l’Officina operi meno di quello che vorremmo, invece la continuità dell’attività muratoria prosegue. Quando questa catena si spezza, quando la continuità dell’attività si interrompe, è la nostra costruzione, la nostra crescita, che non può procedere e si resta sempre a livello di Apprendista.
Ora, riflettiamo assieme sul poco tempo che dedichiamo ai lavori di Loggia: esaminiamo la nostra partecipazione con una analisi percentualistica.
I nostri lavori ci occupano e applicano 2 tornate cadenzate al mese, quindi abbiamo, con molto anticipo, la possibilità di programmare i nostri appuntamenti e di non sovrapporli alle tornate programmate, le quali non superano mai le 3 ore: avremo dedicato un totale di 6 ore al mese.
Questo, cari fratelli, è l’impegno massonico nel Tempio.
Andando avanti in questa analisi, troviamo che le ore serali di ogni giorno sono comprese tra le ore 21,00 e le 24,00: 3 ore per 30 giorni fanno un totale di 90 cosiddette serali.
Allora le 6 ore mensili che dedichiamo nel Tempio, rispetto alle 90 ore serali, rappresentano il 6,66%. 
Se ora ci riferiamo ad una giornata di 24 ore, togliendo 8 ore per dormire, è esatto dire che restano 16 ore operative, che, moltiplicate per 30 giorni, danno 480 ore disponibili al mese.
Allora, le 6 ore mensili che dedichiamo nel Tempio, rappresentano più esattamente soltanto l’1,25% delle ore disponibili. 
Riprendendo le 16 ore disponibili e togliendone 10 ore per il lavoro, ne restano 6 ore da impiegare per gli affetti familiari e per il tempo libero. Queste 6 ore giornaliere moltiplicate per 30 giorni mensili, significano 180 ore libere. 
Esprimendoci in percentuale, le 6 ore dedicate nel Tempio rappresentano solo il 3,33% del nostro tempo libero.

Dopo quanto illustrato, cari fratelli, se non siamo capaci di dedicare alla Massoneria, al lavoro nel Tempio 
il 6,66% delle ore serali,
ovvero l’1,25% delle ore disponibili al mese,
ovvero ancora il 3,33% del tempo libero al mese,
come possiamo osare di pretendere o pensare di poter migliorare noi stessi e, poi, il mondo profano?

Cari fratelli, 
QUESTE 6 ORE SERALI AL MESE delle quali abbiamo parlato, da dedicare ALLA NOSTRA FAMIGLIA MASSONICA, RAPPRESENTANO UNA PERCENTUALE COSÌ PICCOLA CHE È OGGETTIVAMENTE DIFFICILE LA SUSSISTENZA DI UNA VALIDA GIUSTIFICAZIONE ALLA NOSTRA ASSENZA!!!
Estratto da una tavola architettonica del fr. Nitto Auteri
 nella R.L. Giustizia e Libertà n. 804 Or. di Catania del G.O.I.
              a cura del Fr:. Maurizio Leotta
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