Significato esoterico dell'acqua

Le forme dell’acqua

L’areté (principio) e’ l’acqua ;
l’acqua e’ vita e morte.
L’acqua e’ salvazione
I.I L’ elemento acqua
I.II Le simbologie dell’acqua
I.III L’acqua e il suo significato predittivo
I.IV L’ acqua e il linguaggio dei sogni
I.V Il significato dell’acqua nel mondo antico
I.VI Il significato esoterico dell’acqua
I.VII L’acqua e il suo significato psicologico
I.VIII L’acqua e le sue interpretazioni mediche

I.I L’elemento acqua
Come elemento liquido, instabile, ricettivo e dissolvente, l’acqua circola, bagna e feconda. 
Cancro, Scorpione e Pesci simbolizzano la sua pregnanza sulle emozioni e nei sentimenti. 
Le persone nel cui segno predomina l’elemento acqua, sanno lasciarsi andare, confidano nella propria intuizione e sono sempre disposte ad aiutare. 
Le affascina esplorare gli angoli nascosti della propria e dell’altrui psiche; a volte si perdono così tanto nel loro mondo interiore da diventare capricciose, ansiose e depresse. 
L’acqua è uno dei quattro elementi che esistono in natura (aria, fuoco, acqua, terra) ai quali tutti i popoli hanno conferito un carattere speciale, giungendo a considerarli come principi di tutte le cose ed equilibrio di tutta la vita terrena. 
All’acqua si attribuisce, tra gli altri significati simbolici, quello di essere fonte di vita, mezzo di purificazione e centro di rigenererazione. 
In Asia, sono molto ricchi gli aspetti simbolici attribuiti a questo elemento. 
In Cina viene considerata la residenza specifica del drago, origine di vita ed elemento di rigenerazione del corpo e dello spirito. 
In altre zone del sud-est asiatico è simbolo di fertilità, purezza, saggezza, grazia e virtù. Gli abitanti delle zone montuose del Vietnam considerano come medicamento l'acqua della pioggia, dono di immortalità che rigenera la natura. 
I Veda, libri sacri dell'Induismo, attribuiscono all'acqua una purezza primordiale e la considerano così materna da attribuirle vastissimi significati cosmologici. 
Nella tradizione giudaico-cristiana l'acqua simbolizza l'origine della creazione. 
Nella Bibbia si paragona Yahvé alla pioggia di primavera, alla rugiada che fa crescere i fiori, mentre nel cristianesimo si converte nel simbolo della vita spirituale in virtù del sacramento del battesimo. 
Nel Corano viene citata l’acqua benedetta che cade dal cielo, quale segno divino; anche la vita viene paragonata all'acqua portata dal vento. 
In questa maniera, è presente come simbolo di candore nell’atto della purificazione che tutti i credenti devono attuare prima della preghiera. 
Anche nei popoli del continente americano l'acqua è oggetto di grande culto, come dimostra la concezione azteca del paragonarla al sangue umano, necessario nei sacrifici per la ciclica rigenerazione del Sole. 
I popoli europei hanno mantenuto sempre una correlazione tra acqua e fuoco, tra umido e secco, considerando allegoricamente la dualità simbolica Terra-Cielo. 
Dei diversi commenti realizzati sull’acqua, si pongono in rilievo quelli citati dall'occultista Cornelio Agrippa, che dedica vari capitoli della sua Filosofia Occulta a questo liquido, considerandolo, insieme alla terra, l'unico elemento che possegga una doppia capacità di produrre vita : <<È così immenso il potere di questo elemento che in sua assenza non si può ottenere la rigenerazione spirituale, come fu detto da Cristo a Nicodemo. La sua forza nella religione è immensa, nelle espiazioni e nelle purificazioni, la sua necessità non è minore di quella del fuoco>>. 
L'acqua è associata al piano dell’intuizione, base geometrica di qualsiasi fenomeno. Secondo lo studioso contemporaneo, Bruce E. Nevin, specializzato in astrologia, <<quando le percezioni intuitive d'acqua, basate su dinamiche occulte, non sono bene integrate ai processi mentali coscienti, osservazione ragionamenti e comunicazione (aria) affiorano inavvertitamente nel piano mentale inferiore (comunemente conosciuto come piano astrale)>>. Dipende sicuramente da ciò che le culture dell’ovest considerino questa sensibilità psichica associata all'instabilità mentale come percezioni di fenomeni del piano astrale che destano preoccupazioni, anche se, secondo la tradizione astrologica, l'elemento acqua è sempre <<associato ad espressioni emotive ed i casi della triplicità dell'acqua (stato liquido, solido, gassoso) si designano soggettivi o empatici>>. 
Nell'Oroscopo cinese, appare come uno dei cinque elementi insieme al metallo al legno, al fuoco e alla terra. 
L'acqua, che favorisce la crescita dell’albero, è associata a Mercurio; tra gli Aztechi, l'acqua denominava il primo mese del calendario comprendendo il periodo tra il 2 e 21 febbraio sotto il nome di di Atlcahuaco o Quauitleoa in cui si celebrava la festa in onore del dio della pioggia, Tláloc. 
Gli elementi base dell’alchimia sono la terra, il fuoco, l’acqua e l’aria. Nessuno di essi si presenta mai in forma pura giacché ogni materia li contiene tutti, anche se in proporzioni diverse, e ognuno prevale ogni volta sugli altri, in modo tale che l’elemento dominante risulta quello che imprime il proprio carattere su di un corpo determinato. 
Da parte sua, la simbologia massonica esprime una tavola comparativa dei quattro elementi secondo i gradi dell’ ascesi : il percorso iniziatico parte in primo luogo dalla terra, viene quindi purificato dall’aria, dall’acqua ed infine dal fuoco, liberandosi così dalla vita materiale, passando attraverso la filosofia e la religione per giungere all’iniziazione.
La correlazione tra gli elementi, l’essere umano e le gradualità iniziatiche viene così a delinearsi:

ELEMENTI                 PARTI DELL’ESSERE                       GRADI
                                                      UMANO 
          Fuoco                                   Spirito                                       Iniziazione
          Acqua                                   Anima                                       Religione
          Aria                                      Mente                                        Filosofia
          Terra                                    Corpo                                        Vita materiale


I.II Le simbologie dell’acqua
I significati simbolici dell’acqua possono ridursi a tre tematiche principali : fonte di vita, mezzo di purificazione e centro di rigenerazione. Questi tre temi sono concepiti sin dall’antichità nelle combinazioni immaginarie più varie e allo stesso tempo più coerenti. 
Le acque, come massa indifferenziata, rappresentano l’infinita varietà del possibile, contenente tutto ciò che è virtuale, informale, il nucleo germinale delle cose, ogni premessa dello sviluppo, ma anche la minaccia del riassorbimento. 
Immergersi nelle acque per riemergere senza dissolversi in esse, salvi da una morte simbolica, significa tornare alla fonte originaria ricorrere all’immenso deposito di potenziale da cui estrarre nuove forze. 
Questa attività rappresenta la fase di passaggio tra la regressione e la disintegrazione che sta alla base della fase progressiva di reintegrazione e rigenerazione (bagno – battesimo). Il Rig-Veda esalta le acque che apportano vita, forza e purezza, sia sul piano spirituale, sia sul piano corporeo.

<<Voi altre acque, che riconforterete
Portateci la forza
La grandezza, l’allegria , la visione!
Superne meraviglie,
Reggenti dei popoli, oh acque!
Io vi chiedo rimedio.
Voi acque, date plenitudine al rimedio,
E che sia come una corazza per il mio corpo
E che così io veda per molto tempo il Sole
...Voi altre acque, portate via
questo peccato, qualsiasi che sia 
stato, da me commesso, questo torto 
che perpretai contro chiunque sia
stato, questo giuramento fallace
da me prestato>>.

Le concezioni delle differenti culture su questi temi essenziali aiuteranno a comprendere meglio ed approfondire le basi comuni, le dimensioni e le sfumature della simbologia dell’acqua.
In Oriente gli aspetti del simbolismo dell’acqua risultano molto diversi. L’acqua è la forma sostanziale della manifestazione divina, l’origine della vita e l’elemento della rigenerazione corporea e spirituale: simbolo della fertilità, purezza, saggezza, grazia e virtù. È fluida, tesa verso la dissoluzione, ma è anche omogenea tesa alla coesione, alla coagulazione.
a) L’acqua è la materia prima, la Prakriti: <<tutto era acqua>>, dicono i testi indù; <<le vaste acque non avevano sponde..>> sostiene un testo Taoista. Brhamanda, l’Uovo del mondo, viene incubato sulla superficie delle acque. 
Nello stesso modo, secondo la Genesi, il Soffio o Spirito di Dio viene tramesso ad Adamo sulla superficie delle acque. L’acqua è Wu-ki, secondo i cinesi, cioè <<senza vertice>>, è il caos, la distinzione prima. 
Le acque rappresentano la totalità delle possibili manifestazioni e perciò vengono esse divise in acque superiori, corrispondenti alle possibilità informali, e in acque inferiori che corrispondono alle possibilità formali, dualità che il testo apocrifo di origine giudaica detto libro di Enoch traduce in termini di opposizione sessuale la cui iconografia è rappresentata a volte con la doppia spirale. 
Si dice che le acque inferiori siano rinchiuse in un tempio nella città di Lhasa, dedicato al re dei Naga, antica razza di uomini-serpente presente nella religiosità e nella mitologia vedica e induista. Le caratteristiche dell’acqua priva di forma vengono rappresentate in India nelle Apsara (da Ap, acqua), ninfe celestiali spirito delle nuvole e delle acque associate ai riti della fertilità. 
La nozione di acque primordiali, di oceano delle origini è pressocchè universale. 
Si trova persino in Polinesia e la maggior parte dei popoli australoasiatici localizza nell’acqua il potere cosmico. 
Si rileva con frequenza il mito dell’animale che si tuffa, come il jabali indu che riporta un po’ di terra in superficie. Origine e veicolo di tutta la vita : la saggezza è acqua e in certe allegorie tantriche l’acqua rappresenta il Prana o soffio vitale. 
Sul piano fisico, perchè anche dono del cielo, è un simbolo universale di fecondità e fertilità: l’acqua del cielo produce il riso, dicono i montanari del sud vietnam, molto sensibili, d’altra parte, alla funzione rigeneratrice dell’acqua, che è secondo loro cura ed elisir d’immortalità.
b) Generalmente, l’acqua è lo strumento della purificazione rituale; dall’Islam al Giappone, passando dai riti degli antichi fu-chuei taoisiti (monaci dell’acqua consacrata), senza dimenticare l’aspersione di acqua benedetta dei cristiani, l’abluzione svolge in questo atto un ruolo fondamentale. 
Nell’India e nel Sud-est asiatico, l’abluzione delle statue sante e dei fedeli (particolarmente nell’anno nuovo) è insieme purificazione e rigenerazione. <<La natura dell’acqua conduce alla purezza>>, scrive l’antico retore cinese Wen-tse. Essa è, insegna Lao-tse, <<l’emblema della suprema virtù>> (Tao, cap. 8). È anche il simbolo della saggezza taoista, perchè non ha opposizioni ; libera da legami, scorre seguendo le pendici del terreno. È la misura: il vino troppo forte deve mescolarsi con l’acqua, si tratta in questo caso del vino della conoscenza.
c) L’acqua che si oppone al fuoco, è Yin e corrisponde al nord, al freddo, al solstizio d’inverno, ai reni, al colore nero, all’acqua abissale simboleggiata dal trigramma K’an . 
Segno evidenziato anche dal libro dell’oracolo “I ch’ing”. 
D’altra parte, l’acqua è collegata al fulmine, che è il fuoco. Così allora se <<la riduzione dell’acqua>> degli alchimisti cinesi può perfettamente considerarsi come un ritorno alla primordialità, allo stato embrionale, si dice anche che quest’acqua è fuoco e che le abluzioni ermetiche devono intendersi come purificazioni dal fuoco. Nell’alchimia cinese, il bagno ed il lavaggio potrebbero adattarsi perfettamente ai rituali di natura ignea. Il mercurio alchemico, che è acqua, viene talvolta definito come <<acqua ignea>>. Si segnala anche che l’acqua rituale delle iniziazioni tibetane è il simbolo dei voti, delle promesse espresse dal postulante. Per tornare infine al solo incanto delle apparenze, citiamo la bellissima formula del poeta francese Victor Segalen: <<La mia amante ha le virtù dell’acqua: chiaro sorriso, gesti fluenti, voce pura che canta goccia a goccia>>(Stèles).
d) In forma di simboli si esprime anche una preghiera vedica alle acque, preghiera che concerne certamente tutti i livelli di esistenza, fisica e mentale, che le acque possono vivificare:

“Oh ricche acque
Giacché regnate sull’opulenza,
E propiziate il volere e l’immortalità
E siete padrone della ricchezza
Che si accompagna ad una buona posterità,
Degnati, Saravasti, dotare di questo giovane rigore
Che incanta”
(Asvalayana Strantasutra 4,13; VEDV, 270.)

Nella tradizione giudaico-cristiana, l’acqua simboleggia l’origine della creazione. 
Il Men (M) ebreo è simbolo di acqua sensibile; fonte di tutte le cose, manifesta il trascendente e perciò deve considerarsi come ierofonia (manifestazione del sacro). 
In ogni modo l’acqua, come anche per altri simboli, può essere considerata su due piani rigorosamente opposti. L’acqua è fonte di vita e di morte, creazione e distruzione.
a) Secondo la Bibbia i pozzi del deserto e le fonti che si offrono ai nomadi sono luoghi di allegria e d’incanto. Vicino alle fonti e ai pozzi hanno luogo gli incontri significativi; come luoghi sacri, le zone d’acqua svolgono un ruolo incomparabile. Nei pressi di queste infatti sboccia l’amore e si preparano i matrimoni. 
L’esodo degli ebrei ed il camminare di ogni uomo durante il suo pellegrinaggio terreno sono intimamente legati al contatto esterno e interno con l’acqua, centro di pace e di luce. 
La Palestina è una terra di fonti e torrenti, mentre Gerusalemme è irrigata dalle acque pacifiche del Siloe. 
I fiumi sono (fonti) agenti di fertilità di origine divina ; le piogge e la rugiada apportano fecondità ed esprimono la benevolenza di Dio. 
Senza l’acqua il nomade sarebbe immediatamente condannato a morte, bruciato dal sole palestinese sicché l’acqua che trova sul suo cammino è paragonabile alla mano generosa della divinità che, al contempo, lo alimenta placandone la sete. 
Per questa ragione l’acqua nell’orazione è oggetto di supplica. <<Ascolti Dio il grido del suo servitore; possa mandare acquazzoni ed aiutare (l’uomo) a trovare i pozzi e le sorgenti>>. 
L’ospitalità esige che si offra acqua fresca al visitatore e che gli si lavino i piedi, in modo da assicurargli pace e riposo. Tutto l’Antico Testamento celebra la magnificenza dell’acqua e il Nuovo Testamento ne riceve l’eredità. 
Yavéh viene paragonato alla pioggia di primavera (Os 6,3), alla rugiada che fa crescere i fiori (ibid.,14,6), alle acque fresche che scendono dalle montagne, al torrente che disseta. 
Il giusto è simile all’albero piantato ai cigli delle acque che scorrono (Num 24,6); l’acqua appare allora come un segno di benedizione in cui è bene riconoscere l’origine divina. 
Così, secondo Geremia (2,13), il popolo di Israele nella sua infedeltà e nel disprezzare Yahvéh dimenticando le sue promesse e non considerandolo fonte di acqua viva, vuole scavare le sue proprie cisterne ma queste, esaurendosi, non possono conservare l’acqua. 
Geremia, criticando fortemente l’atteggiamento del popolo di fronte al suo Dio, fonte d’acqua viva, si lamenta dicendo: <<Faranno del suo paese un deserto>> (18,16). Le alleanze straniere vengono paragonate alle acque del Nilo e dell’Eufrate (11,18). L’anima cerca il suo Dio come il cervo assetato cerca la fonte d’acqua viva (Sal 42,2-3). L’anima appare così come una terra arida e anelante l’acqua; attende la manifestazione di Dio, così come la terra secca desidera esere bagnata dalle piogge (Dt 32,2).
b) L’acqua è offerta alla terra da Yahvéh, però c’è un’altra acqua più misteriosa: questa manifesta la Saggezza che ha presieduto alla formazione delle acque nella creazione (Job 28,25-26; Prov 3,20; 8,22.24.28-29; Ecl 21,13) e le sue parole hanno la forza del torrente (Prov 18,4). L’uomo che odia la saggezza, è è comparabile ad un bicchiere rotto che lascia scorrere la conoscenza (Ecl 21,14). 
L’autore Ben Sira paragona bene la Thora (la legge universale oltrecchè la coscienza d’Israele) alla Saggezza, allorchè la Thora riversa l’acqua della saggezza. 
I Padri della Chiesa considerano lo Spirito Santo come l’autore del dono della saggezza che risiede nei cuori forti.
I teologi medioevali esprimono su questo tema contenuti identici. 
La Saggezza ha il suo fondamento nelle acque e l’anima è lavata dalle acque della Saggezza. 
È del tutto naturale che gli orientali abbiano individuato nell’acqua il primo luogo come segno e simbolo di benedizione : non è forse essa che rende possibile la vita? Isaia profetizza una nuova era affermando : <<Sorgerà acqua nel deserto...il paese della sete si trasformerà in sorgenti>> (Is 35,6-7). 
Il veggente dell’Apocalisse non può iniziare in altro modo : <<L’agnello...li condurrà alle fonti delle acque della vita>> (Ap 7,17). L’acqua si converte nel simbolo della vita dello Spirito offerto da Dio e a volte rifiutato dagli uomini: <<mi hanno abbandonato, me, fonte di acqua viva, per scavare cisterne...che non contengono acqua>> (Ger 2,13). 
Anche Gesù adotta questo simbolismo nel suo discorso con la donna di Samaria : <<Chi beve l’acqua che io offrirò, giammai avrà sete, perché l’acqua che io darò si convertirà in sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna>> (Jn 4, specialmente nel verso 14). 
Nell’Antico Testamento l’acqua è simbolo di vita, convertendosi nel Nuovo Testamento in simbolo dello Spirito Santo (Ap 21). Qui Gesù Cristo si rivela come signore d’acqua viva con la Samaritana (J 4,10). Lui è la fonte; <<se qualcuno avrà sete, venga da me e beva>> (Jn 7,37-38). 
Come dalla roccia di Mosè, l’acqua sgorga dal suo petto e sulla croce la lancia fa zampillare acqua e sangue dal costato aperto di Gesù. Dal Padre si dirama acqua viva, che si trasmette per l’umanità di Cristo o anche per il dono dello Spirito Santo, il quale, secondo il testo di un inno della Pentecoste, è fons vivus (fonte d’acqua viva), ignis caritas (fuoco d’amore), Altissimi donum Dei (dono dell’Altissimo). Sant’Attanasio precisa il senso di questa dottrina affermando: <<Il Padre è la fonte, il Figlio il fiume e viene detto che noi beviamo lo Spirito>> (Ad Serapionem, 1,19 ). L’acqua riveste allora un senso di eternità; colui che beve quest’acqua viva, partecipa alla vita eterna (Jn 4,13-14). L’acqua viva, l’acqua della vita, si presenta come simbolo cosmogonico. Essa purifica, cura, ringiovanisce e perciò proietta l’uomo verso l’eterno. Anche secondo l’esoterista Gregorio da Nizza, mentre i pozzi conservano un’acqua stagnante. <<Il pozzo dello Sposo è pozzo di acque vive. Ha la profondità del pozzo e la mobilità del fiume.>>
c) Secondo Tertulliano, lo Spirito Divino sceglie l’acqua tra i diversi elementi; ad essa sono dirette le sue preferenze, allorché appare all’origine come materia perfetta, feconda e semplice, del tutto trasparente (De baptismo, 3). 
Essa viene considerata divina in quanto possiede la virtù purificatrice. 
Da qui il suo uso nelle abluzioni rituali; per la sua virtù, elimina le colpe e pulisce le macchie. 
Da ciò deriva l’importanza conferita dal giudaesimo alle acque purificatrici. L’immersione è paragonabile alla sepoltura del Cristo da cui Egli resuscita per discendere nelle profondità della terra. In alcuni casi i culti si concentrano sulle fonti. 
Ogni luogo di pellegrinaggio comporta una sua zona d’acqua e di sorgente. 
L’acqua può curare in ragione delle sue virtù. 
Nel corso dei secoli la Chiesa si è espressa più volte contro il culto dell’acqua; la devozione popolare ha sempre considerato sacro e sacralizzante il valore delle acque ma le interpretazioni pagane ed il ritorno alle superstizioni sono sempre state motivi di minaccia poichè il mondo magico acceca la sacralità prendendone il posto nell’immaginazione degli uomini. 
Sebbene le acque precedano la creazione, è evidente che continuino ad essere presenti nella creazione. 
All’uomo nuovo corrisponde la comparsa di un altro mondo. Il maestro spirituale Guigo II, il Certosino, ha trattato dell’incontro delle acque superiori con quelle inferiori.
d) In certi casi, l’acqua può agire come la morte poichè le vaste acque annunciate dalla Bibbia rappresentano simbolicamente lo scatenarsi delle grandi calamità.

<<Dardi di raggi partiranno di colpo ;
Come un arco ben teso, salteranno dalle nubi al suo bersaglio.
Pietre di grandine caricate di furore,
Saranno lanciate come una catapulta;
Le onde del mare contro di essi si scaglieranno,
I fiumi li annegheranno senza misericordia.
Il soffio dell’Onnipotenza si alzerà contro di essi 
E come un uragano li distruggerà>> (Sap 5,21-23)

L’acqua può devastare ed inghiottire; le tempeste d’acqua distruggono le vite in fiore. Così l’acqua può comportare una forza tremenda. In tal caso, non potendo raggiungere i giusti che non hanno nulla da temere, le vaste acque castigano i peccatori. 
Come il fuoco, l’acqua può essere impiegata per l’ ordalia ovvero per la prova del “giudizio divino”. 
Simbolo della dualità dell’alto e del basso sono le acque della pioggia e quelle del mare: la prima è pura, la seconda è salata. 
I fiumi possono essere sia correnti benefiche, sia nascondere mostri. 
Le acque agitate simboleggiano il male, il disordine e i malvagi vengono paragonati al mare agitato...(Is 57,209. <<Salvami o Dio, da quando le acque sono entrate nella mia anima, affondo nel fango...>>(Sal 69,1-12) mentre le acque calme rappresentano la pace e l’ordine (Sal 23,2). 
Nel folcklore giudaico, la separazione delle acque superiori da quelle inferiori operata da Dio al momento della creazione, rappresenta la divisione delle acque maschili da quelle femminili simbolizzando la sicurezza e l’insicurezza, il maschile ed il femminile. 
Le acque amare dell’oceano rappresentano l’amarezza del cuore. 
L’uomo, dirà il teologo medievale francese Riccardo di San Vittore, deve passare per le acque amare; quando diventa cosciente della propria miseria, questa santa amarezza si trasformerà in gioia (De statu interioris hominis 1,10, P.L. 196, 124).
Nelle tradizioni islamiche l’acqua simboleggia numerose realtà.
a) Il Corano interpreta l’acqua benedetta che cade dal cielo come uno dei segni divini. I giardini del Paradiso hanno ruscelli e fonti d’acque vive (Corano, 2,25; 88,12,etc). L’uomo stesso è stato creato da un’acqua fluente (Corano, 86,6). La vita presente che il vento dissipa è anch’essa paragonata all’acqua (Corano, 18,45).
È :

<<...L’aqua pura che Dio fa discendere dal cielo
Vivificando con essa la terra dopo morta>>
(Corano, 2 164)

Nel suo commento dei Focus il mistico sufi medievale Ibn al ‘Arabi Jãmî, identifica l’acqua sulla quale poggia il Trono divino (Corano, 11,9) con l’alito di Dio Misericordioso. Trattando della Teofania eterna, il poeta mistico persiano Rûmî sostiene che il mare si coprì di schiuma e che da ogni ricciolo di essa, qualcosa prendeva forma, qualcosa prendeva corpo. 
Jîlî simboleggia l’universo con il ghiaccio la cui sostanza è l’acqua. Qui l’acqua è la materia prima. In un senso più metafisico, Rûmî simbolizza il fondamento divino dell’universo con l’oceano, la cui essenza divina è l’acqua. Essa dà origine a tutta la creazione di cui le onde sono creature.
b) D’altra parte l’acqua simboleggia la purezza e viene utilizzata come mezzo di purificazione. 
L’orazione rituale musulmana – sala t– può essere validamente espressa allorchè chi prega ha raggiunto uno stato di completa purezza rituale per le proprie abluzioni, le cui modalità sono oggetto di regole minuziose.
c) Infine, l’acqua simboleggia la vita: l’acqua della vita che si cela nelle tenebre e che genera. 
Nella “Sura della Caverna” (Corano, 18, v. 61,63), il pesce gettato alla confluenza dei mari, resuscita quando è immerso nell’acqua. 
Questo simbolismo rientra in un tema iniziatico : il bagno nella Fonte dell’immortalità. 
Tale concetto riappare costantemente nella tradizione mistica islamica e specialmente in quella iraniana. 
Nelle leggende che si riferiscono ad Alessandro, questi parte alla ricerca della Fonte di Vita, accompagnato dal suo cuoco Andras, che un giorno, lavando un pesce dal sale in una fonte, lo vede rivivere trovando a sua volta l’immortalità. Questa fonte si trova nel <<Paese delle Tenebre>> (correlato alla simbologia dell’inconscio).
Nella maggior parte delle tradizioni umane, l’acqua svolge un ruolo primordiale che si articola intorno ai tre temi già definiti, ma con un’insistenza particolare sulle origini. 
Dal punto di vista cosmogonico l’acqua corrisponde a due complessi simbolici antitetici, che non si devono confondere: l’acqua discendente e celeste, la pioggia, è un seme uranico che va a fecondare la terra ed è associata al fuoco del cielo. 
D’altra parte l’acqua primordiale, l’acqua che nasce dalla terra e dall’alba bianca, è femminile: qui la terra è associata alla luna come simbolo di fecondità consumata, terra impregnata dalla quale sgorga l’acqua perchè iniziata alla fecondazione, in cui ha luogo la germinazione. 
In un caso come nell’altro, il simbolismo dell’acqua contiene quello del sangue. 
Non si tratta però dello stesso sangue, in questo caso il sangue corrisponde ad un doppio simbolismo: il sangue celeste associato al sole e al fuoco ed il sangue mestruale, associato alla terra e alla luna. Attraverso queste due posizioni , si evince la dualità fondamentale luce-oscurità.
a) Negli aztechi il sangue umano, necessario per la generazione periodica del sole, si chiama chalchivatl, acqua preziosa, come dire, la giada verde. 
Nella Cosmogonia dei dogon, popolazione africana del Mali, l’acqua, seme divino di colore verde, feconda la terra per generare gli Eroi Gemelli. 
Questi gemelli vengono al mondo per metà uomini (dalla testa al ventre) e per metà serpenti (dal ventre ai piedi) e sono di colore verde. 
Il simbolo dell’acqua, forza vitale fecondante, va ancora oltre nel pensiero dei dogon e dei loro vicini, i bambara. 
Così allora l’acqua – o seme divino- è anche luce, parola, verbo generatore; quale principale avatar mitico, personificazione fisica della divinità, è la spirale di rame rosso. 
Senza dubbio atto e parola non ritornano atto e manifestazione, dando luogo alla creazione del mondo, in forma di parola umida, alla quale si oppone una metà gemella, che rimane fuori dal cerchio della vita manifesta, che dogon e bambara chiamano <<acqua secca e parola secca>>. Acqua secca e parola secca esprimono il pensiero, cioè la potenzialità sul piano umano come in quello divino. 
Prima di generare l’uovo cosmico, ogni acqua si trova nello stato secco, entro il quale nasce il principio di umidità, origine della genesi del mondo. Il Dio supremo Uranico Amma, però, quando crea il suo doppio, Nommo, Dio dell’acqua umida, guida e principio della vita manifestata, riserva per sé, nei cieli superiori la metà di queste acque primarie, che continuano ad essere acque secche. 
Nella stessa maniera, il pensiero (la parola non espressa), si chiama <<parola secca>>; ha solo valore potenziale e non può generare. 
È nel microcosmo umano che risiede la replica del pensiero primordiale, la prima parola rubata ad Amma dal genio Yurugu prima dell’apparizione degli uomini attuali. 
Secondo lo studioso D. Zahan, la prima parola, la parola indifferenziata, senza coscienza di sé, corrisponde all’incoscio: è la parola del sonno, quella della quale gli uomini non sono padroni. 
Lo sciacallo, o volpe pallida, avatar di Yurugu, avendo rubato la prima parola, pone allora la prima chiave all’incoscio dell’invisibile cancellando così la sua componente atemporale. 
Per questa ragione, il sistema divinatorio più importante del dogon è basato sull’interrogazione di questo animale. 
Ê interessante segnalare che lo Yurugu è anche associato al fuoco ctonico e alla luna, che sono universalmente simboli dell’incoscio.
b) La divisione in due categorie fondamentali per tutti i fenomeni si regge sui simboli antagonisti dell’acqua e del fuoco, dell’umido e del secco; tale scissione trova una notevole rappresentazione nelle pratiche funerarie degli aztechi. 
D’altra parte i fatti mostrano l’analogia di dualità simboliche somiglianti alla nozione di coppia originale Terra-Cielo: <<tutti coloro che morivano affogati o colpiti dal fulmine, i lebbrosi, i gottosi, gli idropici, insomma tutti coloro che gli dei dell’acqua e della pioggia avevano per così dire separati traendoli dal mondo venivano sotterrati>> mentre la maggior parte dei morti erano ridotti in cenere. 
Le relazioni tra acqua e fuoco si osservano anche nei riti funerari celtici. 
Nell’acqua lustrale che i druidi impiegavano per paventare i malefici, <<si spegneva un tizzone ardente tratto dal fuoco dei sacrifici.>> 
Quando c’era un defunto in casa, si poneva un grande vaso pieno d’acqua lustrale davanti alla porta. Il vaso veniva portato da qualcuno nel caso in cui il defunto fosse stato già portato via. Tutti coloro che venivano alla casa del lutto prima di uscirne, si rinfrescavano con questa acqua >>. 
In tutti i testi irlandesi, l’acqua è l’elemento dei druidi con cui venivano ad assumere il potere di legare e slegare. 
Così, i cattivi druidi del re Cormac chiudono le acque del Munster affinché le genti patiscano la sete mentre il druido Mog Ruith, di conseguenza, le libera. L’affogamento è il castigo destinato ad un poeta colpevole di adulterio. 
Però l’acqua è, anche e soprattutto per il suo valore lustrale, simbolo di purezza passiva. 
È un mezzo e un luogo di rivelazione per i poeti che la incantano per ottenerne profezie. 
Secondo lo stoico Strabone i druidi affermavano che alla fine del mondo avrebbero regnato solamente l’acqua ed il fuoco (elementi primordiali). 
Tra i popoli germanici, le prime acque che scorrono in primavera lungo la superficie dei ghiacci sono il preludio di tutta una vita giacché, vivificate dall’aria del sud, si uniscono per dare forma ad un corpo vivo, quello del primo gigante Ymir, dal quale procedono gli altri giganti, gli uomini ed in certa misura i propri dei.
c) L’acqua-plasma, femminile, l’acqua dolce, l’acqua del lago, l’acqua stagnante e l’acqua oceanica, spumosa, fecondante, maschile, sono attentamente differienziate nella Teogonia di Esiodo: <<La Terra (...) dette alla luce a Ponto, senza il desiderabile amore, la sterile abbondanza di onde rigonfie; più tardi, accoppiandosi con il Cielo (Urano), dette origine ad Oceano con vortici profondi (Esiodo, Teogonia). 
L’acqua sterile e l’acqua fecondante si distinguono secondo Esiodo per l’intervento dell’amore. L’acqua è presente in numerosi miti della creazione; plasma la terra dalla quale sgorga la vita. 
Secondo alcune tradizioni turche dell’Asia centrale, l’acqua è madre del cavallo. Nella cosmogonia babilonese, all’origine di tutto, quando ancora non esisteva né cielo né terra, <<solo una materia indifferenziata si estendeva da sempre: le acque primordiali. Dalla sua massa si sprigionarono due principi elementari, Apsu e Tiamat...Apsu, considerato come divinità maschile, rappresenta la massa d’acqua dolce sulla quale fluttua la terra...mentre Tiamat, rappresenta il mare, l’abisso di acqua salata da dove tutte le creature hanno origine>>. 
La crosta del limo che emerge dalle acque è l’immagine più frequente della creazione nelle mitologie egizie. <<Un grande loto sbocciò dalle acque primordiali, tale era la culla del sole della prima mattina>>. 
Il valore femminile materno dell’acqua sensuale, è stato magnificamente cantato dai poeti romantici tedeschi. 
È l’acqua del lago, notturna, lunare e lattiginosa nella quale la libido si risveglia; <<l’acqua, creatura primaria, nata dalla fusione aerea, non può negare la sua origine voluttuosa e, sulla terra, si mostra con una celeste onnipotenza, come l’elemento d’amore e di unione..Non è raro che i saggi antichi abbiano ricercato in essa l’origine delle cose...e che tutte le nostre sensazioni gradevoli, per i posteri, non siano altro che modi del fluire interno di quest’acqua originaria entro di noi. Il proprio sogno non è altro che il flusso di questo invisibile mare universale e lo svegliarsi di questo nuovo inizio nel suo riflusso>> (Novalis, NOV, 77). Ed il poeta conclude <<Solo i poeti dovrebbero occuparsi dei liquidi>>
Dei simboli antichi dell’acqua come fonte di fecondazione della terra e dei suoi abitanti, si menziona il suo valore pervasivo come fonte di fecondazione dell’anima; il ruscello, il fiume, il mare, rappresentano il corso dell’esistenza umana e le fluttuazioni dei desideri e dei sentimenti. 
Come per la terra, si usa distinguere per la simbologia dell’acqua la superficie e la profondità. Il navigare o l’errare degli eroi sulla superficie significa <<che sono esposti ai pericoli della vita, ciò che il mito simboleggia nei mostri che sorgono dalle profondità. La regione suttomarina si converte così nel simbolo del sub-conscio. Anche le perversioni si trovano rappresentate allo stesso modo dall’acqua mista a terra, desiderio terreno o stagnante che diviene fango, melma e pantano. L’acqua ghiacciata, il ghiaccio, esprime la stasi nel suo grado più alto, la mancanza di calore dell’anima, l’assenza del sentimento vivificante e creatore che è l’amore: l’acqua gelata rappresenta la completa stasi psichica, l’anima morta>>. 
L’acqua è il simbolo delle energie inconscie, delle potenze informi dell’anima, delle motivazioni segrete e sconosciute. 
Succede abbastanza spesso nei sogni che si stia <<seduti al bordo dell’acqua a pescare . L’acqua, il simbolo dello spirito ancora incoscio, racchiude i contenuti della superficie che dovranno alimentarlo. Il pesce è un animale psichico...>>. 
Lo studioso Gaston Bachelard ha scritto sottili variazioni sulle acque chiare, le acque primaverili, le acque correnti, le acque amorose, le acque profonde, dormienti, morte, composte, dolci, violente, l’acqua padrona del linguaggio, etc., che rappresentano altrettante sfaccettature di questo simbolo illusorio. <<Specchio che abbrividisce...nello stesso tempo respiro che accarezza, passaggio di un arco liquido in un concerto di spuma>> (Paul Claudel). 
In Alchimia, l’acqua ardente, rappresenta la scintilla della vita trasmessa dal Creatore alla materia inerte il cui fine è quello di trasmetterla a sua volta. I metalli sono come assopiti nella miniera fino al momento in cui vengono estratti dalla terra ; allora, grazie all'azione dell'acqua ardente, tornano in attività. 
L’acqua benedetta è il nome che gli alchimisti danno all'acqua mercuriale, fondamentale per i loro lavori orientati al conseguimento dell’Opera. 
Alcuni filosofi danno questo nome all'elisir che tutto cura e che proviene dalla raffinazione dell'Opera alchemica. 
In Europa si pensa che l’acqua corrente si diriga verso sud, zona sacra e pertanto immune dal passaggio degli spiriti cattivi. L’acqua del nostro mare, secondo lo studioso rinascimentale Nicolas Valois, è il corpo materiale ridotto al liquido dal quale l'Opera venne composta nello stato primario. Da qui, l'importanza che alcuni alchimisti hanno attribuito al sale marino quale componente iniziale della materia prima. Valois, nell'opera titolata “Les cinq Livres”, mostra l'importanza di questa acqua. 
I saggi denominano mare l'opera intera a partire dal momento in cui il corpo solido è ridotto allo stato liquido dal quale tutto ebbe origine. 
Secondo la concezione alchemica, l’acqua stellata non è altro che il mercurio filosofico preparato e disposto per agire nel matraccio, cioè il sale preparato per l'azione del fuoco segreto sulla materia prima, di natura doppia, che può moltiplicare l'Opera alchemica.
L’acqua dei pozzi sacri e misteriosi che restituisce la salute a chi la beve è sinonimo di elisir della vita eterna e della cura totale, cercato come fine ultimo dagli alchimisti. Acqua che non bagna è in realtà una pianta secca, arida, il cui risultato è frutto della distillazione del fuoco segreto e che in apparenza è acqua. L’acqua secca è sinonimo di fuoco segreto, che per molti autori non è altro che il Mercurio filosofico che si unisce allo Zolfo come elemento fondamentale per il conseguimento dell'Opera alchemica.

I.III L’acqua ed il suo significato predittivo
Al giorno d’oggi si torna a seguire in maniera fedele le antiche tradizioni che, strettamente legate al mito ed al simbolo, offrono la chiave interpretativa più valida per la doppia identità tra acqua e vita (creazione) e tra acqua e morte (distruzione). Circa il suo significato predittivo, così, l’acqua fresca simboleggia fortuna e ritorno in salute; ribollente: ira, malattia, passione violenta; temperata: malesseri passeggeri. L’acqua torbida indicherebbe, a sua volta, ostacoli nel commercio, insicurezza e ogni tipo di difficoltà; le acque stagnanti sono simbolo di malattia, morte e situazioni di stasi mentre l’acqua corrente, di buona fortuna, salute invidiabile e superamento di ostacoli. 
L’acqua salata equivale, per analogia, alle lacrime. 
Le acque minerali consigliano a chi sogna di vigilare sul denaro. 
Vedere l’acqua rassicura su un pericolo scampato. 
Bagnarsi, è segnale di innocenza; versarla, di litigio. 
Anche bere acqua fredda predice discussioni mentre acqua calda, malattia. Affondare premonisce imposizioni venute dall’alto. 
Se nel sogno l’acqua è sparsa per la casa, farebbe intendere disturbi di tipo diverso, dolore, afflizioni. Porsi una questione rilevante bollendo l’acqua, presagisce malori. Portarla in un recipiente bucato o senza fondo, fa temere perdite, inganni, difficoltà domestiche : se non è sparsa, si conserveranno i propri beni, se succede il contrario, si perderà tutto. 
Camminarci sopra è segnale di superamento di ostacoli e di trionfo. Vederla sgorgare è indice di miglioramento sulla situazione, vederla fluire, di dolore e di pianto, sentirla, di giudizi duri e mancanza di pietà per chi sogna. 
L’acqua profumata indica astuzia e tradimento. 
L’acqua di melissa induce a temere la malattia di una persona amata. 
Tuffarsi nelle acque limpide è augurio di buona salute. 
L’acqua che fluisce da una fonte pura promette anch’essa buona salute, mentre se è torbida o opaca, è premonitrice di indisposizioni e malattie. 
L’acqua limpida del ruscello denota nuovi affari, mentre se è torbida, perdita e rovina. L’acqua abbondante di una cascata è buon presagio di una situazione feconda e felice.
Camminare sull’acqua di un torrente fa prevedere avversità e dolore. 
L’acqua del fiume tranquillo presagisce onori e prosperità per gli uomini di legge, cause vinte per chi attende questioni legali, raggiungimento della meta per chi sia in viaggio. 
Vedere l’acqua zampillante da un posto insolito è un presagio di malinconia; raccoglierla, di malinconia ancora più pronfonda. 
Fluttuare nell’acqua,è presagio di dolore, di una malattia della persona amata. Andare alla deriva è invece sintomo di insoddisfazioni e problemi dovuti unicamente al carattere del sognatore. L’idromanzia è il più interessante sistema di predizione mediante l’interpretazione di questo liquido. L’idromanzia studia i movimenti dell'acqua, la forma delle tormente e dei colori emanati dal liquido acqueo.
 Secondo quanto racconta l'erudito romano Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.), tale pratica divinatoria fu concepita dai persiani e appare correlata alle figure della geomanzia Albus, Populus e Via.

I.IV L’acqua ed il linguaggio dei sogni
Da sempre il simbolo dell’acqua porta ad associazioni mentali con quelli di luna, di madre, di purificazione e di rigenerazione.
La nostalgia delle acque prenatali nelle quali si fluttuava nel grembo accogliente materno non ci ha mai abbandonato. Ogni forma di vita ha avuto origine nell’acqua, la più maternale delle forme, il più femminile degli elementi, lo Yin, il ricettivo. Pertanto l’acqua equivale a gestazione o nascita (o rinascita) cioè iniziazione, battesimo. A tale riguardo, sono estremamente significativi tutti quei motivi mitici legati a figure affidate alla corrente, come dire nate due volte, destinate ad essere grandi capi o personaggi importanti. 
Nel suo eterno ciclo, liquido-vapore-precipitazione, l’acqua si propone come tramite continuo tra terra e fuoco (Sole), tra vita e morte. Si tratta però di un’eternità dinamica, composta da fasi successive, come dinamico è il tempo del mondo che, sotto forma di diluvio che tutto distrugge, sommerge periodicamente e ricrea di volta in volta come una madre generosa. Profonda ma trasparente, l’acqua è assimilabile alla corrente della saggezza, inondante il tutto verso la purificazione, fluida così da poter essere colta dal subconscio.

I.V Il significato dell’acqua nel mondo antico
Artemidoro attribuiva ai <<sogni d’acqua>> un significato fecondo: in particolare bere acqua fredda, è promessa di felicità, bere acqua calda, al contrario, di malattia e calunnia. 
Allo stesso modo, la tradizione araba, vede nell’acqua pura e limpida, un presagio d’amore, di allegria, di fecondità, mentre l’acqua torbida fa temere preoccupazioni e perdite. 
In Cambogia, essere sepolti nell’acqua, lasciando che essa penetri nella bocca, come per il feto, indica desideri soddisfatti. 
In Egitto vengono comunque riconosciute le acque dall’aspetto distruttivo, quando si afferma che vedersi riflessi in uno specchio d’acqua è presagio di morte per il sognatore e per i suoi familiari. 
In Occidente, tramite la cultura greca, si accetta l'esistenza di quattro elementi fondamentali nella natura : acqua, terra, fuoco, aria che si trasformano gli uni negli altri. Procedono dalla combinazione dei principi elementari : il freddo, il caldo, l’umido e il secco come esposto di seguito :

<<L'acqua procede dal freddo e dall'umidità
L'aria dall'umidità e dal calore
Il fuoco, dal calore e dalla secchezza
La terra, dalla secchezza e dal freddo>>

Ognuno di essi rappresenta una stato : liquido, gassoso, igneo e solido. I quattro elementi si trovano rappresentati dallo Zodiaco e relazionati con i propri significati simbolici in modo tale che a ognuno corrispondano tre segni zodiacali.
Secondo questa direzione, i quattro elementi hanno anche una propria influenza sui pianeti, con la seguente corrispondenza:
L’astrologo latino del primo secolo Marco Manilio spiega come possono generarsi i quattro elementi. <<Il fuoco, più leggero, si dirige verso le parti elevate, fermandosi negli alti vertici alla presenza delle stelle e formando una barriera di fiamme come fosse una muraglia della Natura. L’aria, imponderabile fa discendere auree tenui che si espandono per il vuoto dello spazio giù per gli astri più vicini e serve d’alimento al fuoco. La terza parte corrisponde invece alle onde e alle acque agitate, formando l’immensa pianura del mare, affinchè dallo stato liquido abbiano origine i tenui vapori dei gas che alimentano e nutrono l’atmosfera. In ultimo viene a stabilirsi la terra sferica, a causa dell’accumulo della densità nella sua parte più bassa ; il fango mescolato con la sabbia si unì lentamente in un luogo per effetto della schiuma mentre la parte liquida si separava verso l’alto. Quanto maggiore era la quantità di liquido che evaporava sotto forma gassosa, tanto maggiore estensione di terra secca e piana veniva ad accumularsi , obbligando le acque a scorrere sotto forma di fiumi lungo le valli : le montagne emersero dalle acque e così nacque la superficie terrestre circondata in ogni parte dal mare.>> Per i cinesi, gli elementi sono cinque : acqua, fuoco, metallo, legno e terra ed equivalgono alle cinque stagioni dell’anno del loro calendario.
I.VI Il significato esoterico dell’acqua
Riteniamo utile differenziare, in rapporto alla trasparenza e fluidità, le acque dolci, vincolate alla fecondità e funzionali alla vita, dalle acque salate, più forti e, pertanto, più pericolose e molto più adatte per il passagio all’al di là. In Bretagna, per strano che possa apparire, l’acqua proviene dal basso : le piante l’assorbono a seconda delle proprie necessità e così pure le persone e gli animali; l’acqua giunge sulla terra attraverso le sorgenti e prosegue il suo percorso nei ruscelli: l’acqua, intesa come vita. A seconda di come siano distribuite le fonti, si offre l’acqua, protetta da argini, agli esseri umani e agli animali. La fonte rituale si trova integrata, di frequente, in un santuario o in un luogo di culto che comprende una chiesa e una cappella, un calvario o una croce con una fonte, mantenendo tutto l’insieme sotto la protezione di un santo, titolare della dedica della chiesa. Le donne, guardiane delle fonti, si dedicano alla manutenzione ordinaria del santuario. Possono anche trovarsi fonti riservate agli animali. Frequentemente , i ruscelli alimentano i fontanili che offrono l’acqua alle bestie e alle lavandaie; l’acqua fugge poi per i campi, attraverso i fiumi lungo i quali si può disporre di lavatoi o fontanili. L’architettura umana, in questo modo, riflette la gerarchia delle acque. I pozzi privati sono protetti da costruzioni ricoperte in pietra e non presentano nessuna statua protettrice. Sono anche luoghi di accesso all’al di là per quelle donne che, recandovisi, hanno deciso di porre fine alla loro vita. Avendo già stabilito l’origine della distribuzione dell’acqua nel mondo, cosa rappresentano per noi i luoghi in cui appare l’acqua? E’ una concezione tradizionalmente diffusa che le anime frequentino i luoghi umidi. I riti mortuari attestano che, in alcune regioni, si è soliti tenere tutti i vasi pieni d’acqua affinchè l’anima del morto non provi a purificarsi nel latte, che potrebbe corrompersi. Di continuo, si getta tutta l’acqua della casa rinnovandola con dell’altra. La spiegazione di tali riti è la seguente : vicino all’acqua hanno luogo gli incontri degli esseri degli altri mondi, fate e folletti che testimoniano la lotta tra il mondo pagano e quello cristiano. Tra i due mondi esiste un accordo rispetto al calendario diurno-notturno. Durante la notte vige la proibizione di incontrasi ai lavatoi, perchè lí hanno luogo tali incontri. Questi hanno a che vedere con quegli indidividui incoscienti che si lasciano sorprendere (nella notte non si deve uscire) dalla presenza degli ubriachi che hanno perso la nozione dell’ordine delle cose e del tempo. C’è da proteggersi, pertanto, da alcuni esseri dell’altro mondo che possono diventare malvagi nei riguardi di qualche individuo che si è perso. In altre occasioni però può trattarsi di esseri che sono gentili o anche possono prestare aiuto a chi lo merita. Le acque, mansuete, stagnanti, vive o tumultuose, corrispondono sempre ad un passaggio; fisicamente, l’acqua che circola, ostacola il cammino, tanto sulla superficie, ove è necessario superare i guadi attraverso i ponti, come nelle profondità, dove i vortici d’acqua sono passaggi fino all’altro mondo e generalmente risultano pericolosi. L’acqua segnala passaggi fisici oltre che simbolici che rappresentano un supporto significativo nei riti di passaggio. L’acqua favorisce o impedisce il transito; i suoi usi, pertanto, sono rivolti ai passaggi. L’acqua delle fonti può essere interrogata, può indicare se si realizzerà o non un percorso sia che si tratti di un fidanzamento, sia per i riti di fecondità, cura di malattie o presagi di morte. La qualità e l’uso delle acque è gerarchizzato secondo i passaggi che essa facilita : l’acqua battesimale, quella del passaggio verso la “vera vita”, si conserva nel battistero ma, in caso di urgenza, qualsiasi acqua può essere adatta alla somministrazione del battesimo. Si invoca a Dirinon, santa Nonna, figlia di un re bretone di Galles, che,violentata da un principe e per occultare la sua vergogna, si imbarcò fino ad Armorica dove dette alla luce un figlio che battezzò Divi ; la tradizione ricorda che la roccia si fece morbida per accogliere il nascituro, generato nel momento giusto di fronte a una fonte affinchè sua madre potesse battezzarlo. Le fonti, come ben sappiamo, sono nutritive. Il caso limite è quello della fonte di san Corentino che ogni giorno tagliava un piccolo pezzo di pesce che viveva in essa, mentre il pesciolino continuava a nuotare sempre intero e sano come se il coltello del santo non lo avesse mai toccato. Le acque troppo immobili, come si trovano negli stagni, nei pantani o nelle paludi, si dice che racchiudano i morti affidati a sant’ Anna. Nei monti di Arrée in Bretagna, il pantano di Brennilis, secondo la leggenda di Yeun Ellez, è considerato il pantano dell’Inferno: in esso si condensa una nebbia che non è né aria né acqua, su di una terra tanto piena d’acqua che riemerge dando luogo ad un mondo informe e non creato; così nella tradizione celtica si unge il “ki-du”, il cane nero dall’anima dannata che deve ritornare alla sua dimora originaria : l’acqua stagnante , mansueta e malefica. Le fate delle acque, come nel racconto di Groac’h dell’isola di Lok, sono state trascinate con violenza, fino al fondo delle acque torbide degli stagni. In questo racconto, Bellah salva il suo amante, caduto nelle insidie del palazzo subacqueo dell’isola di Lok, intrappolando il pesce, in cui era stato trasmutato, nella sua rete magica e facendolo precipitare in un pozzo. Bellah coprì poi questo pozzo con una pietra marcata con il segno della croce affinché essa si potesse alzare insieme alle lapidi delle tombe, nel giorno del Giudizio. Le acque mansuete e ristagnanti, che occultano esseri malvagi, sono luoghi di conflitto e minacciano di potersi svegliare straripando ed inondando il paese vicino; egualmente risultano pericolosi i mulini ad acqua non protetti sia durante il giorno che durante la notte. I lavatoi invece, abbandonati al potere degli esseri dell’altro mondo durante la notte ed in alcune giornate particolari sono invece protetti durante il giorno e pertanto non destano alcun pericolo; se vengono utilizzati durante i momenti proibiti, non beneficiano infatti delle protezioni cristiane, sotto cui vengono lavati i sudari, cosicchè possono arrivare gli ubriachi, i fanfaroni o gli imprudenti dando origine ad incontri fatali. Tra gli esseri dell’altro mondo che frequentano i lavatoi dei paesi celti, ci si imbatte in primo luogo con le lavandaie notturne. Si tratta di donne alte e delicate, che lavano i sudari nelle giornate di sole; non si può aiutarle a stendere i sudari, perchè in ogni caso gli indumenti vanno strizzati sempre nello stesso senso altrimenti si provocherrebbe la morte di chi le aiuta. Si dice delle lavandaie che siano le anime del Purgatorio, condannate a lavorare in remissione dei propri peccati. Molti autori hanno sottolineato che le lavandaie dei paesi celtici, quelle che custodiscono l’acqua, lavano i morti ed i neonati nonchè coloro che in alcune occasioni, sono stati in conflitto con la religione cristiana.

I.VII L’acqua ed il suo significato psicologico
Partendo dal significato acqua-gravidanza-rigenerazione, purificazione-oblio, la psicologia attribuisce ai sogni d’acqua il desiderio incoscio di ritorno al grembo materno, di una purificazione morale. Annegarsi, equivale perciò a recuperare quello stato di indifferenziata beatitudine che precede la nascita, libera dalla responsabilità e dalla lotta quotidiana, perchè carente di una individualità cosciente. Raggiungere l’archetipo acqua rappresenta una ricerca di ciò che è puro, limpido, <<tanto>>. L’acqua è l’abbondanza senza limiti, però se diventa eccessiva, si trasforma in pericolo. Allora ci troviamo in balia del diluvio, dell’ondata distruttiva e violenta o del potere malsano dei pantani che inghiotte chi si avventura in essi. La paura di cadere e di affogare, si traduce in un complesso di inferiorità, ovvero nel timore di retrocedere al subconscio di cui l’acqua è immagine concreta. Specchiarsi nell’acqua denuncia accentuate tendenze narcisiste: il sognatore si ama o è fortemente attratto da qualcuno con cui si identifica.

I.VIII L’acqua e la su interpretazione medica
Il nostro corpo è composto d’acqua, nella sua quasi totalità. Il delicato equilibrio del sistema di drenaggio ed eliminazione, può denunciare la sua carenza attraverso il sogno, anche prima dell’apparizione della sintomatologia rivelatrice. I sogni d’acqua sono considerati come tipici indicatori di edema o possono essere determinati da affezioni renali o cardiache, da malattie del ricambio (tornando alla tematica <<nuotare con difficoltà>>), di cirrosi alcolica e di tutti i disturbi <<lunari>> (tipici del segno astrologico del Cancro) che interessano principalmente il sistema ghiandolare di drenaggio, assimilazione ed espulsione dei liquidi.

“..Ci si tuffa nell’acqua
per rinascere rinnovati.."
                              Gaston Bachelard
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