Rito e cerimonia:
Sebbene abbiano radici etimologiche e filologiche diverse, potrebbero essere termini ritenuti sinonimi (cf Devoto-Oli, Vocabolario illustrato della lingua italiana). Ma di fatto non è così.
RITO: - Con il termine rito (o rituale) si intende l’insieme di atti (cerimonie), che viene eseguito secondo norme codificate. Il rito, infatti, è un sistema organico di simboli che mirano a comunicare significati che vanno oltre le parole e gli elementi visibili. Il rito (non la cerimonia) segna il cambiamento di un individuo da uno status ad un altro (il caso paradigmatico è quello dei riti di iniziazione).
CERIMONIA: – Con il termine cerimonia indichiamo le parti (considerate singolarmente), d'una funzione; invero sono singole azioni votive, che mirano a dichiarare, confermare con solennità uno status, una fede, come deducibile dall'origine della parola: Urbe a Gallis capta, flamen Quirinalis verginesqueVestales fuga salutem ...
di Valerio Massimo: "Occupata la città dai Galli, il sacerdote di Quirino e le vergini Vestali cercarono scampo nella fuga. E così portarono via la parte delle cose sacre che dovevano portare con loro, mentre la parte che dovevano lasciare la seppellirono in un sacello vicino alla casa del sacerdote di Quirino, dove ora c’ è il rito di sputare per scacciare i mali. Le Vestali oltrepassarono il ponte Sublicio e cominciavano a salire un' erta che porta al Granicolo. L. Albinio, plebeo Romano, che passava portando con un carro moglie e figli, avendo visto le Vestali, ordinò alla moglie ed ai figli di scendere e mise sul carro le vergini e gli oggetti sacri. A quel punto, lasciata da parte la meta verso cui si era avviato, li trasportò alla città di Cere, dove gli oggetti del culto e le vergini furono accolti con somma venerazione. La memoria riconoscente fino ai giorni nostri testimonia l’ospitale umanità: da allora infatti si stabilì di chiamare le cose sacre “cerimonie”, poiché i Ceretani le accolsero benevolmente e le riverirono santamente".
Per concludere ti richiamo l'espressione «Non fare troppe cerimonie!».
E' significativa. La cerimonia è manifestazione di solennità esteriore, sia pure ricca di significati, per ringraziare, ricordare, venerare, quindi non per trasformare uno status dei partecipanti. Ha una sua autonomia, ed essendo coreografica, ha le caratteristiche per divenire ed essere parte di un rituale, ma dal quale si distingue.
In altre parole, potremmo dire che la cerimonia riempie soprattutto gli occhi e gratifica i sensi, mentre il rito mira a colmare il cuore.
M:. L:.