L’esoterismo
Valle del Simeto – anno V:.L:. 6005
“Egli sa [Dio onnipotente, n.d.r.] che non ho scritto le mie osservazioni né per amore di una lode umana, né per il desiderio di una ricompensa temporale, che non ho nascosto nulla di prezioso o di raro per malizia o gelosia, che non ho passato sotto silenzio nessuna cosa, riservandola per me solo, ma per accrescere l’onore e la gloria del Suo Nome ho voluto venire incontro alle necessità e aiutare il progresso di un gran numero di uomini”
TEOFILO, Traité de divers arts (sec. XII)
“Nihil sub sole novi!
In questi pensieri, dunque, non vi può essere nulla di nuovo… Essi sono un rosario di cose eterne. Se in questo rosario si trovano rose non mie, non sono state rubate, sono venute da sé e qui riportate per forza analogica e non volutamente. Non ho avuto nessuna preoccupazione per i pensieri già detti da altri, e ciò perché non esiste in questi scritti alcuna vanità individuale” ARA, Massime di scienza iniziatica.
“Ritenendosi saggi, gli sciocchi immersi nell’ignoranza, ma sicuri di sé, si aggirano urtandosi come ciechi guidati da un cieco” MUNDAKA UPANISAD.
Oggi, più che mai, l’esoterismo è di moda. Lo troviamo menzionato (e quel che è a dir poco drammatico) esercitato in tutte le salse.
L’entità esoterica si trova ovunque: nel passato (con le vite precedenti),nel presente (con i diversi metodi di benessere pseudo-tradizionali), nel futuro (con le sempre più nuove tecniche di divinazione), nella terra e nel cielo (cerchi nel grano, UFO), perfino sottoterra (imperi ombra, Re del mondo).
Per non parlare delle persone cooptate in società iniziatiche (spesso solo di nome): tali individui, all’indomani della loro iniziazione, si atteggiano a maestri, guardando con malcelata compassione gli altri, i profani.
Questi, sembrano essere segni del Kali Yuga [1]; se stiamo attraversando tutti le bolgie dell’Inferno, allora vuol dire che siamo proprio all’ultimo girone. ù
Il che potrebbe essere cosa positiva in quanto si ritornerebbe “a riveder le stelle”. Ma sappiamo quanto durerà questa traversata?
“Viviamo in un’epoca di confusione e di brama nella quale i vantaggi della comunicabilità prevalgono su quelli della segretezza; inoltre, soltanto le tesi esoteriche possono soddisfare gli imperiosi bisogni di causalità suscitati dalle posizioni filosofiche e scientifiche del mondo moderno. A questo è d’uopo aggiungere che, se le dottrine esoteriche non sono accettate come meriterebbero, ciò non accade sempre per mancanza di buona volontà” [2].
Ma alla fine, cos’è “esoterismo”?
Per trovare il suo significato più comune, basta consultare il dizionario. Notiamo prima facie
che il sostantivo è apparso verso 1846, cioè secoli dopo l’aggettivo “esoterico” [3].
Questo sembra un fatto alquanto curioso: è come se, prima di realizzarsi interamente in completa autonomia, il vocabolo in oggetto non era nulla, soltanto un attributo, soltanto una qualità collegata ad una cosa principale.
Il dizionario [4]
dà due definizioni alla parola esoterismo:
- Tendenza in alcune religioni a riservare una parte delle verità e degli insegnamenti soltanto a gruppi di eletti o iniziati;
- Caratteristica delle sètte e dei movimenti segreti di comunicare le proprie dottrine e tecniche solo agli iniziati.
L’esoterismo è dunque qualcosa che contiene conoscenze?
Una scuola – questo aspetto ci riporta ai misteri dell’antichità - le cui conoscenze sono enigmatiche e riservate ad un gruppo che le pratica?
Quello che qui non è indicato, è la natura di queste conoscenze e la ragione per la quale queste non possono, o non devono essere trasmesse.
O forse è la loro stessa natura che le rende inaccessibili ai più, in quanto il settore dell’indicibile, è fuori della sfera dell’intelligibile?
O contengono segreti talmente potenti che non possono essere rivelati, poiché pericolosi se in “cattive mani”?
Tutto questo, il dizionario purtroppo non lo dice: il mistero resta completo.
“Che cosa cela tale segreto? Quali requisiti bisogna avere per poter accedere a tale insegnamento?
La prima difficoltà risiede, almeno all’apparenza, nella profusione e nella disparità delle risposte possibili.
Più che un complesso organico di conoscenze da inventariare e classificare, l’esoterismo si presenta come una corrente che trascina con sé un corteo di nozioni ad esso collegate: iniziazione, astrologia, alchimia, ermetismo…
Esso si ricollega di solito alla trasmissione di un sapere antico, a una tradizione; ma tocca anche le varie scienze, la teologia, la filosofia, le arti, i nuovi movimenti religiosi, la massoneria, con il rischio di dilatarsi a dismisura e di smarrire il suo significato essenziale” [5].
“[…] definire sinteticamente la quale [la Sapienza antica, n.d.r.]
– definire l’esoterismo – è, più che impossibile, inutile: un immenso patrimonio di miti, di simboli, di illuminazioni, di riti; una ricerca di corrispondenze, di concordanze, tra i segni dell’uomo e i segni del cosmo; una disciplina del pensiero fatta di meditazione, di rigore interiore, di analisi delle analogie.
E’ stato detto che l’esoterismo è l’aspetto spirituale del mondo inaccessibile all’intelligenza cerebrale; noi diremo che è insieme un patrimonio storico e un atteggiamento spirituale, il primo oggetto di studio anche dai non iniziati, il
secondo ineffabile e intrasmissibile” [6].
“Esoterismo” è, allora, ciò che si riferisce alla dimensione interna con cui una particolare Catena comunica con la Tradizione nel suo carattere universale e perenne.
Ricordiamo che tale comunicazione avviene attraverso l’intuizione [7] [8] e i simboli [9].
“L’Esoterismo non può essere né scritto, né detto, né di conseguenza può essere tradito. Bisogna essere preparati per coglierlo, vederlo, comprenderlo – a vostra scelta.
Questa preparazione non è un Sapere ma un Potere, e non può essere acquisito che con uno sforzo della persona stessa, con una lotta contro i propri limiti e una vittoria sulla propria animale natura umana” [10].
Per cui, l’esoterismo, diventa il solo collegamento che consente di dar forza e vitalità a simboli e a riti, i quali così vivificati rendono possibile l’ingresso, attraverso un particolare rito, detto di iniziazione [11] - che può variare, nei modi ma non nell’essenza, a seconda della società iniziatica [12] - a quello che sarà il percorso, la via della reintegrazione dell’essere con la Realtà prima.
Si tratta, quindi, di una vera propria rinascita, che determina una effettiva trasformazione, un cambiamento radicale, un passaggio dalle tenebre alla luce.
“Unicamente l’esoterismo, riferendosi alla verità totale, è atto a spiegare la frastagliatura [delle tesi religiose n.d.r]
e a restituire la verità perduta; esso solo è in grado di dare risposte che non siano né frammentate né compromesse in anticipo da un’angolazione confessionale” [13].
Non possiamo non citare, alla fine di queste brevi note, un brano di uno degli ultimi Maestri del secolo scorso:
“Esiste una Scienza Sacra, e per millenni innumerevoli curiosi hanno invano cercato di penetrarne i ‘segreti’. E’ come se, con una piccozza, volessero scavare un buco nel mare. L’utensile deve essere della stessa natura dell’oggetto che si vuole lavorare. Non si trova lo Spirito che con lo Spirito, e l’Esoterismo è l’aspetto spirituale del Mondo, inaccessibile all’intelligenza cerebrale.
Coloro che pretendono di poter rivelare l’esoterismo di questo insegnamento sono dei ciarlatani. Possono cercare di spiegare il sottinteso di una certa parola o formula, dunque un segreto convenzionale, ma, per quanto riguarda la Scienza Sacra, non potranno mai fare altro che mettere una parola al posto di un’altra, e ciò sarà, tutt’al più, cattiva letteratura in luogo di un’idea semplice.
Il vero Iniziato può guidare un allievo dotato per fargli percorrere più rapidamente il cammino della Consapevolezza, e l’allievo, giunto a un certo grado di Illuminazione in virtù della propria Luce interiore, leggerà direttamente l’esoterismo di tale insegnamento. Nessuno potrà farlo per lui” [14].
NOTE:
[1]
Nella visione antica indù (ma non solo), i cicli evolutivi sono divisi ciascuno in quattro periodi chiamati yuga. Il primo periodo è l’Età dell’Oro o della Verità (Satya Yuga), nel quale l’umanità gode di una spontanea saggezza data dalla propria vicinanza al divino. Il secondo è l’Età dell’Argento o dei Riti (Tetra Yuga, età dei tre fuochi). Il terzo è l’Età del Bronzo o dell’Indecisione (Dvapara Yuga). L’ultimo è l’Età del Ferro o dei Conflitti (Kali Yuga).
[2]
SCHUON F., L’esoterismo come principio e come via, Roma 1984, p. 8
[3]
EsIterikós compare per la prima volta negli scritti di Andronico di Rodi (I sec. A.C.).
[4]
Quello qui usato è il buon vecchio N. ZINGARELLI, Vocabolario della lingua italiana, Bologna 1983.
[5]
J.P. LAURANT, L’esoterismo, Torino 1995, p. 6.
[6]
DI MARINI F., Riflessioni sui percorsi della conoscenza, Milano 1998, p. 14.
[7]
“Donde viene il termine intuizione? Già in designa qualcosa che sta dentro. Ora intueor significa, sì, guardar dentro: ma tutor e tutus indicano anche protezione, certezza, sicurezza. La traduzione più esatta di intuizione non è dunque guardare dentro, ma star dentro con sicurezza. L’anima, donandosi alla verità interiore, vi sta e vi riposa dentro. L’intuizione è dunque al centro delle cose”. S. PANUNZIO, Contemplazione e simbolo. Summa iniziatica orientale-occidentale, Roma 1975, vol. I, p. 41.
[8]
Accenneremo, solo di sfuggita, che molti filosofi – come Spinosa, Kant e Bergson - consideravano l’intuizione come la forma di conoscenza più alta, superiore alla coscienza sensibile e a quella scientifica, in quanto consente all’individuo la comprensione di un universo unitario e permette all’intelletto di essere parte dell’Essere Infinito, solo con essa può essere compreso l’Assoluto.
[9]
“Il simbolismo si presenta come un linguaggio non culturale ma naturale, ed è accessibile al tempo stesso all’esoterista, all’iniziato, all’essoterista e anche al semplice passante. Con le sue immagini e le sue corrispondenze, il simbolismo dice interamente e a livelli diversi”, RONDELLI C., L’esoterismo, una via alternativa alle seduzioni della ragione, www.ritosimbolico.net.
[10]
R. A. SCHWALLER de LUBICZ, Esoterismo e simbolo, Roma 1997, pp. 10-11.
[11]
Dal latino initium = inizio, in ire = andare dentro indica l’inizio, il punto di partenza del processo realizzativo con cui ci si libera dalla condizione umana.
[12]
Una organizzazione iniziatica regolare e legittima.
[13]
SCHUON F., op. cit., Roma 1984, p. 8.
[14]
R. A. SCHWALLER de LUBICZ, op. cit., Roma 1997, p. 11.
BIBLIOGRAFIA MINIMA CONSIGLIATA
ANDRONICO TOSOTTI P., L’esoterismo, Milano 1997;
DI MARINO F., Riflessioni sui percorsi della conoscenza, Milano 1998;
ELIADE M., Mefistofele e l’androgine, Roma 1971;
EVOLA J., La tradizione ermetica, Roma 1996;
id., Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo, Roma 1990;
GUÉNON R., La crisi del mondo moderno, Roma 1994;
id., La tradizione e le tradizioni. Scritti 1910-1938, Roma 2003;
LAURANT J.P., L’esoterismo, Torino 1995;
MARQUÈS RIVIÈRE, Storia delle dottrine esoteriche, Roma 1984;
RONDELLI C., L’esoterismo, una via alternativa alle seduzioni della ragione,
www.ritosimbolico.net;
SCHUON F., L’esoterismo come principio e come via, Roma 1984;
SCHWALLER de LUBICZ R.A., Esoterismo e simbolo, Roma 1997;
SERVADIO E., Passi sulla via iniziatica, Roma 1977
Fr:. Giovanni Gigliuto
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