BREVI RIFLESSIONI SULLA COSCIENZA
"Un uomo di coscienza è uno che non compra mai, a prezzo della rinuncia della verità, l'andar d'accordo, il benessere, il successo, la considerazione sociale e l'approvazione da parte dell'opinione pubblica dominante". (card. Joseph Ratzinger nell'intervento d'apertura della conferenza internazionale sulla coscienza, tenutosi a Orvieto nel 1994).
"La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo dove egli è solo con Dio. Nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi ma alla quale deve invece obbedire. Questa voce che lo chiama sempre ad amare, a fare il bene e a fuggire il male, al momento opportuno ris uona nell'intimità del cuore: fa' questo, evita quest'altro. L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro il cuore; obbedire è la dignità stessa dell'uomo, e secondo questa egli sarà giudicato". Il Concilio, in questo passo della "Gaudium et spes", uno dei grandi inni alla coscienza, ricorda che la scintilla della verità è dentro ogni essere umano e va custodita con cura perché non si spenga. Custodire non è, dunque, conservare.
Il custode non è il conservatore. Il primo ha parole e gesti di speranza e di fiducia, il secondo ha parole e gesti di paura e di sospetto. Il primo agisce per amore, il secondo per timore. Il primo nella pensosità è gioioso, il secondo nella seriosità è triste. È la passione per la verità, quella verità che rende liberi e, quindi, pienamente uomini, a distinguere l'uno dall'altro. Affascinante percorso quello della coscienza illuminata dalla fede, liberata da contraffazioni, manipolazioni e riduzioni.
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