Tavola di riflessione sulla terra

TAVOLA DI RIFLESSIONE SUL SIGNIFICATO DELLA TERRA NEL SIMBOLISMO ESOTERICO

Maestro Venerabile, Fr. tutti nelle vostre cariche e dignità, vi ringrazio per avermi concesso la parola e per la vostra benevolenza.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Nello stendere la tavola, mi è piaciuto iniziare con il Cantico per proseguire l’ordito delle tavole precedenti.
San Francesco con il Cantico vivifica la tradizione, con semplicità e profondità veicola un messaggio che può cambiare il mondo. Perché faccio questa affermazione? Perché il Cantico propone una visione che si contrappone con fervore e fermezza tanto alla dottrina dei Catari, che vedevano nella creazione la manifestazione di Satana, quanto alla visione ereditata dall’ebraismo nel Salmo 148 , dove gli uomini sono creature tra le creature, accomunate alle altre dall’invito a lodare Dio.
Nel Cantico Francescano la bellezza delle creature terrene è la dimostrazione della bontà divina ed è del tutto nuova la posizione dell’uomo, perché ogni creatura evocata è sempre lodata secundum homine: è l’uomo a lodare il Signore per le sue creature, dalle quali si distingue, quindi esprime una visione antropocentrica. Netta appare la differenza rispetto al Salmo 148 anche rispetto al Creato; nel Salmo 148 le creature evocate sono tendenzialmente di numero infinito (dalle schiere angeliche agli abissi marini passando per le stelle, i monti, gli alberi e ogni specie animale) nel Cantico francescano, appaiono soltanto i fattori fondamentali, ontologici, della vita umana: le componenti del creato, si riducono insomma al giorno (sole), alla notte (luna e stelle) e ai quattro elementi costitutivi del Mondo secondo la tradizione esoterica: l’aria (il vento e i fenomeni atmosferici), l’acqua, il fuoco e la terra,che sintetizzano la totalità del creato e sono manifestazione dell’Altissimo. Ritroviamo quindi la contrapposizione tra Creazione e Manifestazione.
Fatte queste riflessioni sul Cantico, tratteggerò le linee architettoniche della tavola sforzandomi di cogliere l’elaborazione del simbolismo esoterico. 

ELEMENTO TERRA E ASTRONOMIA
Il Cosmo è l’espressione di un Tutto organizzato e ordinato. 
Ogni cosa nell’Universo, a livello macrocosmico e microcosmico, è disposta secondo un preciso equilibrio, regolato dalle leggi cosmiche. 
Originati da un caos primordiale gli elementi (fuoco, aria, acqua, e terra) sono alla base dell’ordine delle cose e dell’organizzazione dell’Universo. Ogni elemento non può esistere senza l’altro, avendo la capacità di mutarsi l’uno nell’altro.
Gli elementi in base a delle caratteristiche precise si suddividono in attivi e passivi, superiori e inferiori. 
Il fuoco e l’aria sono elementi attivi, in quanto agiscono su un oggetto per modificarlo, mentre l’acqua e la terra sono elementi passivi, poiché indicano stasi. 
I primi (il fuoco e l’aria), più sottili (spirituali), sono ritenuti perfetti e quindi superiori ai secondi (acqua e terra), e possono agire su questi ultimi innalzandoli. Ma l’acqua e la terra, elementi inferiori, hanno la capacità di attirare a se quelli superiori, abbassandoli. 

L’ELEMENTO TERRA E SIMBOLOGIA
Se desideriamo essere dei ricercatori della simbologia dobbiamo anche cercare di scavare a fondo nel significato del simbolo dell'elemento Terra poiché questo darà notevoli soddisfazioni. 
La Terra è l’elemento di tutta la natura, nei suoi tre regni minerale, vegetale ed animale, considerata da molte tradizioni il più sacro e divino tra gli Elementi, in quanto simboleggia la materia primordiale. Materia contrapposta allo spirito, ma contemporaneamente indispensabile all’equilibrio dell’universo stesso. 
Alle origini della storia dell’umanità, l’uomo viveva immerso nella natura e soggetto ai suoi cicli: la terra doveva sembrare loro un grande, unico essere vivente che li ospitava, li nutriva e determinava la loro vita e morte, con una potenza certamente al di là della loro comprensione: la Terra doveva apparire come una donna, che racchiude in sé le caratteristiche del grembo materno che accoglie la vita e la nutre. Come in ogni cultura antica di stampo naturale, l’uomo è sempre stato ritenuto un elemento facente parte di questo Universo, uno dei figli della Terra stessa, una particella inserita in un contesto più ampio. 
A quel tempo non c’era la consapevolezza della funzione riproduttiva, così che il concepimento e la nascita erano sentiti come una magia, un mistero, una prerogativa unicamente femminile, dal quale gli uomini si sentivano ovviamente esclusi. Da questa similitudine discende l’idea del femminino sacro, da cui discende il culto della Grande Madre Terra Gaia, poi tramutata nelle diverse civiltà nel culto della Grande Dea Madre (Iside, Demetra, Tiamat, etc). 
Terra è un termine che proviene dal latino terra, sottointesa come materia, cioè la parte solida o suolo, ed etimologicamente da tars cioè essere secco o disseccarsi. La radice è importante perché ci illumina: l’elemento terra è freddo secco; è affine all’acqua, che invece è freddo umida, con la quale condivide il freddo e in parte la corporeità. Da qui discende la simbolizzazione della Terra con la figura del triangolo equilatero con vertice verso il basso (come l’acqua, rappresentare un calice), sbarrato orizzontalmente, contrapposto all’elemento Aria , il cui simbolo è uguale ma rovesciato, e al fuoco il cui simbolo è il triangolo equilatero rivolto verso l’alto, proprio a rappresentare che la terra è l’elemento più pesante e con maggiore tangibilità. Per questo motivo la terra è anche rappresentata dal quadrato e dal cubo.
Ad arricchire il significato simbolico della terra contribuiscono le forze naturali facenti parte di essa. I principali elementi esoterici della terra sono: la caverna, la valle, la montagne, la foresta, gli alberi e i rami. 
La caverna consente l’accesso nelle viscere della terra ed è quindi un passaggio per l’oltremondo. In genere le caverne sono luoghi oscuri e talvolta pericolosi, dove la luce del sole non giunge e quindi più a contatto con le potenze telluriche. Nella sua funzione di matrice la caverna è usata nei riti iniziatiti di passaggio, dall’oscurità alla luce, dall’ignoranza alla conoscenza. L’immagine della valle richiama l’utero della terra, ricettacolo delle forze celesti.
È dunque un luogo di fecondità e di trasformazione.
 La montagna è la manifestazione dell’immobilità e dell’immutabilità è un luogo che favorisce la calma e al contemplazione. Inoltre è un luogo sacro essendo la dimora degli dei in tutte le tradizioni mitologiche. Simbolicamente rappresenta l’ascensione spirituale. Infatti maggiore è l’altezza della montagna, maggiore è la vicinanza ai cieli
 La foresta è il luogo sacro e iniziatico per eccellenza, manifesta la natura nella sua straordinaria ricchezza, ma anche nella sua terribile ostilità, in quanto è un luogo oscuro dove non penetra la luce. Come aspetto iniziatico, la foresta è un luogo dove ci si apparta per un periodo di rigenerazione in attesa di entrare nel nuovo ciclo di vita, dopo aver superato le difficoltà interiori. Quindi la foresta rappresenta in modo allegorico l’accesso alla conoscenza, alla verità e ai misteri, che rendono l’iniziato partecipe di una saggezza durevole nel tempo. 
L’albero partecipa ai tre strati costituenti l’universo: il Mondo di Sotto con le radici che sprofondano nella terra; il Mondo di Mezzo il cui tronco rappresenta il piano di superficie; il Mondo di Sopra quello degli dei con i rami che si tendono verso i cieli.
Legato alla concezione del cosmo, l’albero è immagine dell’ascesa verticale verso i Piani Alti e, come tale, fondamentale e di grande importanza nelle civiltà antiche. L’albero assume in sé i concetti di saggezza, sacralità e potenza divina, oltre che mezzo di trasporto attraverso gli stati dell’essere e del cosmo. Spesso nei miti nordici, il guerriero o l’eroe vengono paragonati ad un albero, a simboleggiare la nobiltà dell’essere. I rami nutriti dalla linfa che sale dalle radici, con i suoi frutti, possiedono la forza vitale dell’albero stesso. 

ELEMENTO TERRA E L’INIZIAZIONE MASSONICA (IL GABINETTO DI RIFLESSIONE).
Nella ritualità scozzese, le prove alle quali è sottoposto l’iniziato sono un viaggio nei quattro elementi, nel quale il profano muore e rinasce, e la prima prova che sostiene è nella TERRA, nel Gabinetto di Riflessione.
Il Gabinetto di Riflessione (dal termine latino reflectere, composto da re=indietro e flectere=piegare) è un luogo di raccoglimento dove si può eseguire una interiorizzazione prima di intraprendere il viaggio nell’istituzione massonica; nel suo interno si discende al centro del proprio essere e della materialità umana. La stanza ha forma rettangolare e le pareti, e gli arredi, sono di colore nero e simboleggiano la morte, o la rinuncia, al mondo profano.
Sulla parete Ovest è posto l’ingresso del Gabinetto (elemento aria, simbolo astrologico bilancia) dove troviamo il motto: “se la curiosità ti ha condotto qui, esci”; l’uscita, la vera uscita, dal Gabinetto si trova in “avanti” sulla strada iniziatica (verso il Tempio), l’altra uscita avviene attraverso la porta di entrata ed è una sconfitta, una rinuncia al cammino verso la luce. 
Sulla parete Nord (elemento acqua, simbolo astrologico Cancro) troviamo il V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenis Occultum Lapidem) che ci esorta al viaggio interiore verso la ricerca della Pietra Filosofale, l’uomo Realizzato, l’uomo iscritto nel Pentagramma fiammeggiante. Su tale parete compaiono i simboli alchemici dello Zolfo (principio attivo, maschile e solare, colui che feconda, la colonna J, lo sperma minerale), rappresentazione dello Spirito, e del Sale (principio neutro, l’effetto del sole-zolfo sull’acqua marina, il simbolo della personalità fisica purificata: il sole facendo evaporare l’acqua prepara la personalità alla via secca) rappresentazione del Corpo.
Sulla parete Est (elemento fuoco, riferimento astrologico Ariete) troviamo il Gallo (simbolo del Mercurio, colonna B, principio femminile), rappresentazione dell’Anima, che, araldo del sole e simbolo di fierezza, ha la cresta di colore rosso protesa verso il sole-Fuoco, le ali di colore bianco immerse nell’elemento Aria, e gli artigli di colore nero conficcati nell’elemento Terra; il Gallo rappresenta l’opera alchemica come ci è ricordato dai versi Aurei di Pitagora “Nutrite il Gallo e non immolatelo, perchè consacrato al Sole ed alla Luna”. Ricordiamo, a proposito, che lo Zolfo-maschile agendo sul Mercurio-femminile determinala produzione di metalli.
Sulla parete Sud (elemento Terra, simbolo astrologico Capricorno) troviamo la clessidra simbolo dell’infinito, del caduceo ermetico, del tempo che passa, e troviamo una piccola apertura che conduce alla sala dei passi perduti, antecedente al Tempio: tale stretta apertura ci ricorda come difficoltosa sia la porta di accesso all’iniziazione e come “sia più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago...”. 
I quattro segni «Ariete-Cancro-Bilancia-Capricorno» costituiscono la Croce Cardinale, o croce dell’iniziazione, di cui gli antichi conoscevano il significato: su di essa cessa la ruota delle rinascite ed in Capricorno si abbandona il mondo materiale.
“Il Profano è invitato a riflettere sulla propria volontà di ricerca e di assicurarsi di voler procedere sulla via della Conoscenza: solo così egli sarà in grado di vedere la Luce.
Vorrei soffermarmi sulla parola V.I.T.R.I.O.L. e quindi ripartire dalla sua traduzione "Visita l'interno della terra e seguendo la retta via scoprirai la pietra segreta".
Il visitare comporta una presenza. Non un semplice pensare o intervento mentale, ma la partecipazione dell'interezza della persona. Una presenza fisica con una intensa motivazione nella ricerca. Una volontà che ci fa procedere ed una mente che discerne. Il visitare significa anche assumere un atteggiamento dinamico, bandendo la staticità; significa procedere al fine di osservare, analizzare, scegliere determinati percorsi ed avanzare per raggiungere il fine che ci siamo proposti.
Ma qual'è l'oggetto della visitazione? Verso quale posto ci muoveremo? Il luogo viene indicato quale l'interno della terra. Badiamo bene, non la superficie, ma la parte più nascosta e non visibile. 
Orbene, valutiamo ora cosa il linguaggio simbolico intende per terra.
Dei quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra, viene indicato quest'ultimo, il più materiale. Nel microcosmo dell'umano, il corpo fisico, con la sua materialità, viene associato all'elemento terra. Ne consegue che la ricerca deve essere orientata all'interno dell'Uomo quale corporeità.
Ma visitare l'interno della terra presenta una grande pericolosità, perché ci si orienta verso un mondo sconosciuto, immergendoci nel quale possiamo perderci nella nostra totalità od avere l'immensa ricompensa, nostra mira nell'intraprendere il pericoloso viaggio.
Lo scopo della ricerca viene indicato come il ritrovamento della pietra occulta, cioè nascosta. E' una pietra misteriosa e di estrema preziosità. 
Una pietra che possiede immensi poteri e che essenzialmente permette quella trasmutazione dell'essere che giustifica il completo dedicarsi alla sua ricerca. 
Una pietra che viene ad essere qualificata "filosofica", perché nota ai "filosofi", e, dopo opportune lavorazioni o "rettifiche", diventa "filosofale", con il potere di trasmutare i metalli vili in oro e capace di dare l'immortalità.
La giusta visione delle cose porta come conseguenza la scelta dell'unico, vero sentiero che ci dà il dono dell'immortalità nel divino.
In questo viaggio, in fondo, all'interno di se stesso, egli prende coscienza dei mali che allontanano l'Uomo dal suo Creatore e di tutte le sfaccettature di quell'egoismo che porta l'uomo alla dannazione, alla recisione cioè delle radici che lo legano all'Originario, sua vera patria, a cui pur tuttavia anelerà sempre anche dal profondo della eternità.
Ho detto M:.V:.
Loggia di San Giovanni Nicola Cusano di Catania
Catania, 20.03.2017                                         
S:. B:.
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